Chioggia attacca Cavallino per la manifestazione di oggi
«Tegnùe? Quelli sono sassi»
LA POLEMICA «Le nostre sono di 30 chilometri»
CHIOGGIA. «I quattro sassi di Cavallino non hanno nulla da spartire con le Tegnùe di Chioggia». Negano l’intento polemico, ma dalle parole del sindaco, Fortunato Guarnieri, e dell’assessore al turismo, Luciano Serafini, emerge un messaggio chiaro ed inequivocabile per chi vuole sfruttare l’appeal turistico di infiorescenze rocciose marine spacciandole per «qualcosa che non sono». Lo spunto per fare chiarezza nasce dall’iniziativa che si terrà oggi a Cavallino quando alle 10 un corteo di imbarcazioni salperà da Punta Sabbioni per accompagnare l’immersione di una statura in marmo bianco della Madonna che verrà affondata a cinque miglia dal litorale. Nell’occasione il vicario del patriarca di Venezia, monsignor Beniamino Pizziol, la benedirà con il nome di «Madonna delle Tegnùe». «Nessuno va contro nessuno - spiega Guarnieri - ma la ragione e la sensatezza ci suggeriscono di specificare che quelle di Cavallino, ma anche quelle di Caorle, non sono paragonabili alle nostre Tegnùe che sono note dalla notte dei tempi. Da 8 anni ci siamo mossi, su sollecitazione dell’associazione «Tegnùe onlus» e del suo presidente Piero Mescalchin, per assicurare la tutela di questo habitat preziosissimo. Abbiamo ottenuto pochi giorni fa dal Ministero il riconoscimento di zona a tutela biologica permanente e non vogliamo che si ingeneri confusione, tanto più che l’interesse nazionale per Caorle si è mosso dopo che in televisione sono comparsi i filmati di Mescalchin sulle Tegnùe di Chioggia». «Temiamo - spiega Serafini - che si voglia arrivare all’individuazione delle “Tegnùe dell’Alto Adriatico”, vanificando il lavoro di Chioggia e sottovalutando la differenza dei fondali. Non c’è confronto tra le nostre Tegnùe, che si estendono per 30 chilometri quadrati, quelle di Caorle, alture di un metro d’altezza che coprono un miglio per mezzo, e i sassi di Cavallino che si estendono su un’area di 60 metri per 60. Ci auguriamo che anche la Regione stia attenta a non cadere in certe trappole, distinguendo le varie realtà». (e.b.a.)